Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
Foco principale. Gli specchi sferici si possono considerare come se fossero composti di una riunione infinita di piccolissime superficie piane
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Se ora dal centro C si porta la candela più vicino allo specchio , in modo da accostarla al foco principale F si osserverà che il suo foco coniugato
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Il punto l, in cui vanno ad incontrarsi i raggi riflessi dello specchio, chiamasi foco coniugato, per indicare la connessione tra i punti l ed L
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raggi attinici ed i raggi visibili o colorati, essendo rifratti ad angoli differenti dal prisma, ne risulta, come spiegheremo più innanzi, che il foco
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il foco di una lente si comporta come il foco degli specchi sferici, di cui abbiamo parlato (a pag. 60); cioè esso non è un punto fisso, costante, ma
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vengono a passare per lo stesso punto a, che, come sappiamo, chiamasi il foco, o l’immagine di A. Questo punto a è posto sulla retta che congiunge il
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d la distanza del suo foco o della sua immagine, ossia aC,
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grande che quello formato dai raggi che partono dal foco principale F, come si vede nella figura, ne nasce, che, dopo la emergenza, essi raggi, che
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la formola F = Gd/G+g insegnerà a trovare il foco principale della lente, cioè 50x0m, 40/50+0m, 20=20/50,20=0m, 40 circa.
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Gli oggettivi dei fotografi, che diconsi a foco profondo, e che alcuni credono possano produrre immagini nitide di oggetti vicini, e di oggetti
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Le lenti che abbiano una forte aberrazione sferica non danno un foco precisamente in una sola superficie, e si chiamano come dissimo, a foco profondo
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deviati secondo la loro diversa rifrangibilità. Il raggio rosso, che è il raggio meno rifrangibile, cadrà nel punto r ove ha il suo foco, il raggio
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presso a poco la distanza dal foco chimico al foco visuale, il foco visuale essendo quel punto in cui l'immagine degli oggetti è la più nitida a vedere, ed
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I costruttori ottici, per correggere quest’aberrazione, per unire in un solo il foco chimico ed il foco visuale, combinano insieme, secondo una certa
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Apertura delle lenti, diaframma e foco equivalente. — Queste voci sono spesso usate, e noi procureremo qui di darne una nozione abbastanza chiara e
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Foco equivalente. — Quando si parla del foco di una combinazione di lenti, per esempio quando si parla del foco di un oggettivo doppio da ritratti, o
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Lente di fronte foco . . . metri 0,40
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Lente di dietro foco . . . metri 0,90
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Il foco di un pennello luminoso obliquo è in ogni istrumento ottico un disco di luce, e non un punto esatto. La grandezza di questo disco è diminuita
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essere unite nel foco principale della lente.
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Un oggettivo a foco corto è prezioso quando si ha bisogno di operare rapidamente, o con poca luce, ma sarebbe di niun valore quando si avesse a
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Gli oggettivi a foco lungo hanno degli inconvenienti che si fanno sentire in altre circostanze. Questi inconvenienti non sono solamente quelli della
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Sia un oggettivo, la lunghezza del cui foco sia 26 pollici, e si paragoni con altro oggettivo avente solo 11 pollici di lunghezza focale. Supponendo
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Gli oggettivi per vedute stereoscopiche si fanno del diametro di pollici 1 e 1/8, e del foco di pollici 4 e 1/2 a 5.
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piccoli oggetti trasparenti. Si pone una lampada al foco di un riflettore concavo A,
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allo specchio. Questo condensatore forma al suo foco una immagine del sole del diametro di circa 1/4 di pollice, ed anche di più, secondo la sua
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suo foco coniugato sul parafuoco in p.
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indefinita. Una camera oscura che avesse un oggettivo di 27 centimetri di foco avrebbe una capacità da 15 metri ad una distanza indefinita, e con un
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distanza maggiore, perchè esso ha la cornea trasparente poco convessa, per cui il foco dell’immagine tende a farsi al di là della retina. Perciò i
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sensibilità, il fotografo deve già aver posto il suo modello al foco della camera oscura, ed ora non deve rimanergli altro a fare, che di dare un rapido
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detta lente, ed agli oggetti che si trovano tra questa distanza e l’infinito. Questa proprietà delle lenti insegna che gli oggettivi di foco corto danno
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Abbiasi una camera oscura che sia munita di un oggettivo semplice di 40 centimetri di foco, e di un diaframma di un centimetro di diametro. Se con
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Queste considerazioni sono molto importanti per la pratica del prendere vedute e ritratti, ed insegnano che per le vedute la lunghezza del foco
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luminosi rifratti dalla lente sono così ridotti, che il foco fuori del suo vero punto è ancor abbastanza nitido da non lasciare scorgere alcuna
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Il foco chimico in alcuni oggettivi coincide col foco visuale, epperciò con questi oggettivi basta ottenere sul vetro spulito della camera oscura una
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6aCorreggere il foco degli oggettivi da vedute. — Da ciò, che abbiamo premesso, si ricava, che basta una sola prova per riconoscere se in un
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5aFoco chimico e foco visuale. — Le lenti di un oggettivo sono soggette ad avere un foco chimico diverso dal foco visuale, vale a dire: l’immagine
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Sapendosi in qual direzione sta il foco chimico, è facile trovare la giusta posizione di esso, e così la differenza dal foco chimico al foco visuale
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Il fotografo ogni volta che prenderà una veduta dovrà tener conto di questa differenza, ossia dovrà correggere il foco facendo scorrere il tubo dell
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Messa l’immagine al foco nel vetro spulito si fa un segno colla punta di un temperino sul tubo più piccolo dell’oggettivo, nel punto in cui esso
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7aCorreggere il foco degli oggettivi da ritratti. — Negli oggettivi a ritratti bisogna tener conto della varia differenza dei due fochi, chimico e
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il fotografo esperto può anche con una sola prova determinare la differenza di distanza dal foco chimico al foco visuale, poichè sapendo quale è il
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(a) Sitzungsberichte der mathematisch-naturwissenschaftlichen klasse der K. Akademie der Wissenschaften. B. 21. del foco, ma anche se il campo è
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L’esperienza, e la teoria dimostrando che la differenza dei due fochi chimico e visuale cresce in proporzione che cresce il foco della lente, ossia
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ritratti di foco un po’ corto. Per fissare le idee supponiamo, che l’immagine sia ora a 22 centimetri lontana dalla lente, e che la differenza dal foco
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8aOggettivi a foco coincidente. — Quando si ha un oggettivo, il cui foco chimico coincide col foco visuale, l’operatore ha molto minor pena a darsi
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O il foco principale della lente;
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mi servo con vantaggio di una piccola lente convergente di foco molto corto, cioè mi servo di un microscopio semplice, il cui foco sia di 4 oppure 5
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avere una apertura del diametro almeno eguale al decimo della lunghezza del suo foco equivalente. Operando con un diametro di apertura eguale al sesto
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Quando si opera con oggettivi di foco corto e con molta luce, come quando p. e. si fanno i ritratti all’aperto, può succedere che dopo una posa
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